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Malattia, dolore e movimento: conciliare le contraddizioni

La salute e la libertà di movimento del nostro corpo sono i nostri beni più preziosi. Tuttavia, vivere un periodo di restrizioni o avere limitazioni fisiche non significa dover smettere di fare moto e sport. Al contrario: è il momento giusto per farlo, ma senza perdere il senso della misura.

Ora più che mai!

Questo articolo del nostro blog si rivolge alle persone che si trovano a fronteggiare una limitazione della loro libertà di movimento fisica e vuole incoraggiarle a fare sport.

 

L’obiettivo non è superare i propri limiti e far registrare nuovi record; il motto è piuttosto «poco è più di niente» e progredire di poco è meglio che restare fermi a lungo.

Mente sana in corpo sano, e viceversa: è un principio che, soprattutto negli ultimi anni, sembra aver assunto un’importanza ancora maggiore.

 

Sport, fitness, wellness, capacità di eseguire performance fisiche sono i mantra di oggi, assicurano una forte affluenza ai tanti centri sportivi e palestre disponibili, trascinano migliaia di appassionati in montagna nei fine settimana e ne spingono altrettanti a uscire la mattina presto, con in corpo ancora la sensazione di tepore che si ha stando sotto le coperte, a fare jogging e camminare nei boschi.

«Quel che si utilizza si sviluppa, quel che non si utilizza, si atrofizza»

Ippocrate di Coo, medico greco (ca. 460 – 370 a.C.)

È complicato

Oltre 200 tra ossi e ossicini, innumerevoli muscoli, articolazioni, legamenti, dischi, tendini e fasce, insieme, compongono l’apparato locomotore, o muscolo-scheletrico.

 

Tutte queste numerose componenti, all’interno di un’interazione complessa e caratterizzata da altissimi livelli di coordinazione, sono ciò che permette al nostro corpo di esistere e soprattutto di muoversi nello spazio. Questi «accessori» vengono continuamente rigenerati, oliati, riparati, costruiti o decostruiti: ecco perché non c’è da stupirsi se, ogni tanto, uno dei componenti si rifiuta di svolgere il suo lavoro o, semplicemente, cigola un po’.

 

Prendiamo ad esempio il mal di schiena, divenuto negli ultimi anni la prima malattia sociale a causa delle posture scorrette sul posto di lavoro e dell’eccesso di sedentarietà in macchina o davanti alla TV: se un tempo la raccomandazione generale per contrastarlo era quella di stare a riposo, ridurre l’attività fisica e lasciar passare il dolore, oggi si consiglia apertamente di prediligere movimenti che spingano il paziente a uscire dalla propria comfort zone, sempre che il disturbo lo consenta.

 

E quindi camminare, fare jogging, esercizi per la schiena e sollecitazioni generali nella vita di ogni giorno aiutano in modo molto efficiente a combattere e risolvere dolori e contratture.

 

Il movimento moderato aiuta

Facendo sport si elimina lo stress, cosa che a sua volta fa sì che l’area «problematica» si rilassi e che le tensioni al suo interno si sciolgano: l’uno è causa dell’altro e così il circolo vizioso si trasforma in un circolo virtuoso.

 

Ascoltate il vostro corpo e aumentate lentamente il livello di attività. Evitate urti troppo violenti alla colonna vertebrale e assicuratevi di indossare scarpe che attutiscano l’impatto e di correre su terreni morbidi.

A proposito di schiena:

un allenamento a lungo termine può dare ottimi risultati anche in caso di ernia al disco.

 

Dopo un’eventuale operazione, un mix di trattamento conservativo, fisioterapia e allenamento costante volto ad aumentare la massa muscolare permette di fare eccellenti progressi, accelerando il processo di guarigione.

Osteoporosi e artrosi: la costanza ha effetti a lungo termine

Un’altra malattia, del tutto diversa, dell’apparato locomotore è l’osteoporosi.

 

Questa malattia metabolica fa sì che nelle nostre ossa, oggetto di un rinnovamento continuo, l’attività di «distruzione» superi quella di ricostruzione, motivo per cui la sostanza ossea totale si riduce progressivamente.

 

A esserne colpite sono soprattutto le donne dopo la menopausa e le persone anziane. Tuttavia, anche e soprattutto nel caso dell’osteoporosi diviene evidente quanto fare movimento e sport fin da giovani sia fondamentale per prevenire la cosiddetta rarefazione delle ossa in età più avanzata e il conseguente rischio di fratture.

 

Questo è da tenere ancora più in considerazione in presenza di una diagnosi di osteoporosi: esistono allenamenti per rafforzare le ossa. Sollecitare lo scheletro aumentando e riducendo in modo mirato i carichi stimola le ossa a trasformarsi, riformarsi e rafforzarsi. Il modo migliore per ottenere questo effetto è svolgere esercizi di resistenza con i pesi e discipline sportive che stimolano lo sviluppo della massa muscolare, come aerobica, jogging (lento) o palestra. E non dimenticate: non è mai troppo tardi per iniziare!

 

Nel caso dell’artrosi, da tempo si presume che, oltre al sovrappeso e a una storia pregressa di infortuni, anche la mancanza di movimento possa essere determinante. Le articolazioni usate troppo poco non producono abbastanza liquido sinoviale: ma è proprio questo liquido «lubrificante» che apporta alle cartilagini articolari le sostanze nutritive di cui hanno bisogno, rendendo così possibile la realizzazione di movimenti «lisci come l’olio».

 

In questo caso si consigliano soprattutto discipline sportive caratterizzate da movimenti delicati: nuoto, ciclismo, passeggiate, jogging lento e in acqua e sci di fondo.

 

I fondamentali

  • Tutti gli sport possono essere praticati anche nella loro versione lenta; l’essenziale non è la velocità, né l’oltrepassare un limite, bensì trovare il giusto equilibrio tra difficoltà e divertimento
  • Regolarità e continuità nel tempo
  • Svolgere movimenti delicati, cercando di preservare quanto più possibile le articolazioni e non sovraccaricarle; prediligere i terreni naturali e i prati all’asfalto
  • Il giusto equipaggiamento (in particolare le scarpe, nelle discipline podistiche) non deve essere costoso, ma è fondamentale
  • Aumentare moderatamente l’intensità protegge dai danni dovuti a uno sforzo eccessivo
  • Per quasi ogni sport esistono corsi per principianti: in questo modo potete evitare gli errori più marchiani fin dall’inizio
  • In caso di dubbi sullo sport che avete scelto e l’intensità con cui lo praticate, consultate sempre un medico e coinvolgetelo nel programma di allenamento
  • Un’alimentazione equilibrata e la moderazione nel consumo dei generi di conforto contribuiscono ampiamente al raggiungimento degli obiettivi

La primavera è alle porte: quale momento migliore per fare qualcosa di buono per sé e il proprio corpo, con e senza limitazioni motorie? Avventuratevi nella natura, in montagna, in palestra e andate a passeggio, a fare un’escursione, una corsetta, una camminata veloce, una nuotata o un giro in bici.

 

Fatelo con prudenza, prestando ascolto al vostro corpo, lentamente o con slancio, purché lo facciate! 

Vi auguriamo di riuscire nel vostro intento e di ricavarne effetti curativi sul vostro corpo e il vostro spirito.

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